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Pochi giorni or sono siamo andati a votare per eleggere i nostri rappresentanti in Europa e nel consiglio comunale di Friburgo facciamo i nostri complimenti ed auguri a due eletti che hanno la cittadinanza sia italiana che tedesca.

Tra gli eletti che andranno a rappresentarci al Parlamento Europeo c’è Vivien Costanzo che ha cittadinanza italiana e tedesca. I nonni sono emigrati negli anni ’60, i genitori sono rimasti in Germania, lei vive dal 2014 a Friburgo. Nata in Assia nel 1990, dove si è laureata in diritto commerciale e poi con master in diritto sociale. È iscritta al SPD dal 2006. Ha svolto Copyright SPD/MK e svolge molte attività politiche di rilievo sociale e internazionale è animatrice e cofondatrice di numerose iniziative. Per lei l’Europa è dove è nata e la terra che ci unisce tutti e si impegna a proteggerla da chi vorrebbe distruggerla, e lavora per un aggiornamento che sia a prova di futuro e che migliori le nostre vite. Le facciamo i nostri complimenti per il percorso politico fin qui fatto e auguri di buon lavoro futuro per migliorare l’Europa.

Nel consiglio comunale di Freiburg im Breisgau è stato eletto Franco Orlando. Ha la cittadinanza italiana oltre che quella tedesca, laureato in economia vive da 25 anni a Friburgo dove è anche amministratore delegato di una società rivenditrice di biciclette: BIKESportWorld. Nato 52 anni or sono a Waldsee è da molti anni impegnato per una politica locale pragmatica. Candidato nelle file dell’FDP si impegna con tenacia al dialogo costruttivo tra i cittadini e il consiglio comunale finalizzato a migliorare le condizioni di vita presente e futura, dei concittadini. Sportivo, impegnato nel volontariato, partecipe di diverse associazioni è anche consigliere del Com.It.Es. Friburgo. A Franco i nostri complimenti per la riconferma a consigliere comunale e gli auguri di buon lavoro.

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Lo sportello del cittadino di Friburgo rimarrà chiuso per ferie dal 9.6.25 fino al 20.6.25. Dal 23.6.25 saremo di nuovo a vostra disposizione nei consueti giorni e orari lavorativi.
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79 anni fa dalle ceneri del Regime Fascista e della Monarchia Sabauda nasceva per volontà popolare la Repubblica Italiana. Il 25 Aprile 1945 con la Liberazione, il 2 Giugno 1946 con il Referendum e il 27 Dicembre 1947, con la promulgazione della Costituzione sono le date fondanti. Senza una di queste, le altre perderebbero di significato.

Sono le date della nostra libertà, da difendere partecipando alla vita sociale, alle decisioni che riguardano noi, il futuro dell’Italia e quello dell’Europa.

Da tempo si cerca di indebolire la nostra democrazia: cariche istituzionali hanno invitato a celebrare il 25 aprile “con sobrietà”. La seconda carica dello Stato ha invitato le persone a non andare a votare per i referendum dell’8 e 9 Giugno.

La Guerra di Liberazione non fu sobria, ma un dramma. Immaginiamo cosa sarebbe l’Italia oggi se la guerra di liberazione fosse stata “sobria” e il referendum del 2 Giugno 1946 non si fosse tenuto.

Molti politici sono infastiditi dal fatto che i cittadini si esprimano, preferirebbero avere meno controlli, modificando qualche legge, cercando di imbavagliare qualche giornalista o inondando i social di notizie costruite. Votando ricordiamo ai politici che la Repubblica è composta da noi. Delegare il pensiero, sarebbe un processo irreversibile.

Abbiamo visto il tentativo di annacquare il Manifesto di Ventotene, documento fondante dell’Europa Unita, scritto sotto il fascismo da tre intellettuali di orientamento diverso, tutti poco sobriamente deportati in una isoletta del Mar Tirreno.

Abbiamo conosciuto l’Europa divisa, le frontiere, i cambi di moneta, i permessi di lavoro e di soggiorno. Tutto questo non c’è più, ma qualcuno sventola la bandiera nazionale, mescolando patriottismo con nazionalismo. Noi crediamo invece che l’Europa sia garanzia di libertà e siamo patrioti, celebrando oggi il nostro contributo di libertà ricordando la nascita della Repubblica.
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Celebriamo oggi il 79. anniversario della Repubblica Italiana, nata per volontà popolare dalle ceneri del Regime Fascista e della Monarchia Sabauda, che trascinarono l’Italia nell’orrore della guerra e nel buio della dittatura. Tre date sono la base dell’Italia democratica: il 25 Aprile 1945 giorno della Liberazione, il 2 Giugno 1946 con la vittoria della Repubblica al Referendum e il 27 Dicembre 1947, con la promulgazione della Costituzione Italiana. Se una di queste venisse dimenticata, le altre perderebbero di significato.
Sono le tre date fondanti della nostra libertà di oggi, libertà che dobbiamo difendere partecipando alla vita sociale, alle decisioni che riguardano noi, la nostra vita, il futuro dell’Italia e quello dell’Europa che abbiamo contribuito a fondare.
Assistiamo da tempo al tentativo di logorare e indebolire l’impianto della nostra democrazia: cariche istituzionali hanno invitato quest’anno a celebrare il 25 aprile “con sobrietà”. Il Presidente del Senato, seconda carica dello Stato, ha invitato le persone a stare a casa e a non andare a votare per i referendum che si terranno l’8 e 9 Giugno.
La guerra di liberazione non fu un evento sobrio, ma un dramma costato migliaia di vite. Il referendum è il modo più diretto per il popolo di esprimere il proprio pensiero su un tema di interesse nazionale. Immaginiamo cosa sarebbe l’Italia di oggi se la guerra di liberazione fosse stata “sobria” e il referendum del 2 Giugno 1946 non si fosse tenuto.
Molti politici sono infastiditi dal fatto che i cittadini si esprimano, preferirebbero agire con meno controlli, magari modificando qualche legge, cercando di punire qualche giornalista o inondando i social con notizie false o costruite. Votando ricordiamo ogni volta ai politici che sono i nostri rappresentanti e che la Repubblica è composta dai cittadini. Non deleghiamo il nostro pensiero, sarebbe un processo probabilmente irreversibile. Guardiamo come esempio positivo alla massiccia partecipazione dei giovani tedeschi alle ultime elezioni parlamentari in Germania.
Abbiamo anche assistito al tentativo di annacquare il Manifesto di Ventotene, un documento fondante dell’Europa Unita, scritto sotto il fascismo da tre intellettuali, Spinelli, Rossi e Colorni, di orientamento diverso, ma tutti poco sobriamente deportati in una minuscola isola del Mar Tirreno.
Noi, emigrati di vecchia data, abbiamo conosciuto l’Europa divisa, le frontiere, i cambi di moneta, i permessi di lavoro e di soggiorno. Tutto questo non c’è più, ma qualcuno sventola la bandiera nazionale, mescolando patriottismo con nazionalismo, cercando di convincerci che era meglio prima. Noi crediamo invece che l’Europa sia una forte garanzia di libertà e siamo orgogliosamente patrioti, celebrando oggi il nostro contributo di libertà ricordando la nascita della nostra Repubblica.
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Complimenti alla nostra vicepresidente Laura Zucconi per il successo nelle elezioni per il Migrantensbeirat di Friburgo. Una presenza importante per tutti gli italiani e per il ruolo che la nostra comunità svolge in città, anche nei confronti delle altre nazionalità. Grazie a tutti coloro che hanno sostenuto e portato al successo la candidatura di Laura.

I Migrantenbeiräte, i Consigli dei migranti,
sono previsti in tutti i Länder, nel Land del BW da una legge del 2015, ma localmente già esistenti prima. Il Consiglio dei migranti è un organo politico comunale che rappresenta gli interessi delle persone di Friburgo con una storia di immigrazione nei confronti dei cittadini e del consiglio comunale. Lavora su temi quali la partecipazione politica, l'istruzione, i diritti delle donne, l'antirazzismo, la lotta alla discriminazione, l’integrazione a scuola e nel lavoro e molto altro. Poiché le persone con una nazionalità non EU non hanno diritto di voto alle elezioni comunali, ma sono comunque interessate da molte decisioni politico-comunali, questa forma di rappresentanza degli interessi è importante. Rappresentanti del consiglio sono presenti in alcune commissioni comunali.

Il Consiglio ha funzione consultiva, è composto da 19 membri, eletti ogni 5 anni. I membri sono persone che si impegnano in modo apartitico nella società civile.
Gli aventi diritto al voto nel 2025 hanno raggiunto un nuovo record con 36.857 elettori, 2742 sono stati i partecipanti.
Per facilitare la partecipazione il tradizionale voto per corrispondenza è stato sostituito dal voto online, oltre alla possibilità di recarsi di persona in uno dei quattro seggi elettorali nel giorno delle elezioni. In questo modo la partecipazione elettorale è stata del 7,4%, il livello più alto dal 2000.
Dei 19 nuovi membri del Consiglio, 14 sono donne e 5 uomini, 16 sono alle prime armi e 3 hanno già accumulato esperienza nel precedente consiglio. Auguriamo ai neoeletti molto successo nel loro lavoro volontario a beneficio di Friburgo.
A Laura le nostre congratulazioni e buon lavoro!
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Laura Zucconi eletta al Migrantensbeirat di Friburgo!
Complimenti alla nostra Vicepresidente Laura Zucconi per il successo nelle elezioni per il Migrantensbeirat di Friburgo. Una presenza importante per tutti gli italiani e per il ruolo che la nostra comunità svolge in città, anche nei confronti delle altre nazionalità. Grazie a tutti coloro che hanno sostenuto e portato al successo la candidatura di Laura.
Cosa sono i Migrantenbeiräte, i Consigli degli immigrati
Sono previsti in tutti i Länder, nel Land del BW da una legge del 2015, ma localmente già esistenti prima.
Il Consiglio dei migranti è un organo politico comunale che rappresenta gli interessi delle persone di Friburgo con una storia di immigrazione nei confronti dei cittadini e del consiglio comunale. Lavora su temi quali la partecipazione politica, l'istruzione, i diritti delle donne, l'antirazzismo, la lotta alla discriminazione, l’integrazione a scuola e nel lavoro e molto altro. Poiché le persone con una nazionalità non EU non hanno diritto di voto alle elezioni comunali, ma sono comunque interessate da molte decisioni politico-comunali, questa forma di rappresentanza degli interessi è importante.
Rappresentanti del consiglio sono presenti in alcune commissioni comunali.
I dati di Friburgo
Il Consiglio ha funzione consultiva, è composto da 19 membri, eletti ogni cinque anni. I membri non sono iscritti a un partito, ma persone che si impegnano in modo apartitico nella società civile.
Gli aventi diritto al voto sono tutti gli stranieri da tutto il mondo, che abbiano almeno 16 anni e che risiedono a Friburgo da almeno 6 mesi.
Gli aventi diritto al voto nel 2025 hanno raggiunto un nuovo record con 36.857 elettori, 2742 sono stati i partecipanti.
Per facilitare la partecipazione il tradizionale voto per corrispondenza è stato sostituito dal voto online, oltre alla possibilità di recarsi di persona in uno dei quattro seggi elettorali nel giorno delle elezioni. In questo modo la partecipazione elettorale è stata del 7,4%, il livello più alto dal 2000.
Dei 19 nuovi membri del Consiglio, 14 sono donne e 5 uomini, 16 sono alle prime armi e 3 hanno già accumulato esperienza nel precedente consiglio. Auguriamo ai neoeletti molto successo nel loro lavoro volontario a beneficio di Friburgo.
A Laura le nostre congratulazioni e auguri di buon lavoro!
Il Comites di Friburgo

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